L'Alba Roma campione d'inverno si prepara al 2024. Zigrossi: "Rappresentiamo la storia di questa città. Non abbiamo ancora fatto nulla"

03/01/2024

Il tecnico della capolista Alba Roma, Marco Zigrossi, ha fatto un bilancio di questa prima parte di stagione: "Primi in classifica o ultimi il nostro atteggiamento sarà sempre lo stesso, quello di una squadra che ogni volta che scende in campo sa di portare addosso i colori, lo stemma, il nome, e la storia di questa città”

L’anno che si è da poco concluso ha consegnato alla Serie A ImprendiRoma una nuova capolista, è l’Alba Roma. Un nome e uno stemma che rappresentano la storia calcistica di questa città. Fondata nel 1907, ha contribuito, insieme ad altre realtà romane dell’epoca, alla fondazione dell’AS Roma. Recentemente è tornata protagonista nel calcio dilettantistico, e dalla stagione 2023-24 ha fatto il proprio esordio nella Lega Calcio a 8. Squadra affidata a Marco Zigrossi, tra gli allenatori più promettenti del circuito e reduce dalla grande esperienza alla guida dell’Atletico Winspeare, capace di arrivare per due anni consecutivi ai playoff Scudetto e soprattutto di alzare al cielo l’ultima edizione della Coppa di Lega. Una prima parte di stagione quasi perfetta per l’Alba Roma, in testa alla classifica con 27 punti a +1 sulla Roma. Un gruppo forte e guidato perfettamente da mister Marco Zigrossi, che ha fatto un primo bilancio di questa metà di stagione, tra storia, obiettivi futuri e avversarie da battere.

Dopo i primi mesi nella Lega Calcio a 8, avete chiuso il 2023 in testa alla classifica. Se lo aspettava?

“Penso che nessuno potesse aspettarsi un impatto del genere sulla Lega da parte della nostra squadra. Siamo un gruppo nuovo, con una società nuova, che aveva, ed ha, l’ambizione di riportare in auge il nome di questa realtà storica che rappresentiamo. Ci stiamo riuscendo, con la consapevolezza che ci sono tante squadre partite con l’ambizione di vincere e che hanno l’obbligo di competere per i massimi obiettivi”

Come nasce l’idea di sposare il progetto Alba Roma e le emozioni di rappresentare un nome così importante per il calcio romano?

"Come già ho detto, penso che il percorso fatto con il Winspeare fosse ormai compiuto. Alzare un trofeo con quella società per me è stata una soddisfazione enorme, il coronamento di una storia fantastica costruita da tante persone, ma soprattutto da Simone Bonfiglio e Marco Correrella. Fare di più era impossibile, l’ho comunicato a chi di dovere e insieme abbiamo cercato una via che potesse darci nuovi stimoli per proseguire uniti. Nessun altro nome, nessun'altra società, avrebbe potuto darmi la voglia di fare bene come l’Alba Roma, che orgogliosamente rappresento. Un grande grazie va ad Alfredo Di Vasta e Daniele Gabriele che, proprio insieme a Simone Bonfiglio e Marco Correrella, hanno puntato su di me per questo nuovo capitolo”.

Lei da diversi anni allena nella LC8, è stato annoverato tra i tecnici più preparati. Sente che questo potrebbe essere l’anno giusto per arrivare in vetta?

“Credo che si stia facendo un ottimo lavoro, grazie anche al mio secondo Alessandro Altieri. Il fatto che molti vedano l'Alba Roma come una delle favorite al titolo è motivo di grandissimo orgoglio, perché ai nastri di partenza non era assolutamente così, e questo non va dimenticato. Ci sono tanti tecnici bravi, alcuni per me sono esempi da seguire, come D'Amora (GSA Roma), Benedetti (Pisana), Chilelli (Lazio), senza dimenticare Mele e Cancellieri (Totti Weese) che ha vinto di tutto e di più, altri giovani come Perrone (Magnitudo), insomma ci sono tanti allenatori bravi. Essere anche solo avvicinato ad alcuni di questi per me è un onore, ma la strada è lunga, come dico sempre ai miei ragazzi abbiamo solo 27 punti, non bastano nemmeno per entrare nei playoff. Quindi testa bassa e pedalare.”

Con 16 marcatori, siete la squadra che ha mandato in gol più giocatori diversi. È questo l’emblema del vostro essere gruppo?

“Ecco, questa è una cosa a cui tengo molto. Io ho 25 ragazzi e tutti sono importanti. Non saremo lì sopra senza il gol di Di Girolamo con l'isola Farnese, senza le parate di Mancini con la GSA o quelle di Di Maio contro il San Paolo, senza il gol di Fumaselli allo scadere con la Pisana. Faccio questi nomi perché sono ragazzi che magari sono stati impiegati meno, ma che ci hanno regalato punti pesanti senza i quali non avremmo chiuso il 2023 in testa. Alla fine, il piccolo pezzo portato da tutti comporrà l'interezza del mosaico. Se ognuno sarà consapevole del proprio ruolo e della propria importanza, nulla ci sarà precluso e tutti saremo protagonisti".

A febbraio ci sarà la finestra di mercato. Puntellerete la rosa con qualche innesto?

“No, in estate abbiamo provato ad avvicinare qualche giocatore più blasonato consapevoli di non avere, per nostra scelta, i mezzi economici per competere con molte altre realtà della Lega Calcio a 8. Abbiamo ricevuto molti “no” e questi giocatori hanno preferito andare a vincere con squadre più blasonate. Io ho il mio gruppo e questo resterà fino alla fine. Nonostante ora qualcuno salirebbe volentieri sul carro, questo è ormai sold-out. Contiamo di recuperare altri 2-3 pezzi che sono già nostri e che aspettiamo a braccia aperte per l'eventuale finale di stagione. Siamo un gruppo solido, di amici prima che di calciatori, e vogliamo restare tali”.

Guardando invece al campionato, mai come quest’anno c’è equilibrio, con 8 squadre in 6 punti. Chi l'ha impressionata di più tra quelle affrontate?

“Io ho una mia idea da inizio anno, e metto Pisana, San Paolo, Roma e GSA sopra a tutte. Sono sicuramente sorpreso dalle false partenze di Lazio, Swamlab e Totti ma le ritroveremo sicuramente tutte ai playoff.  Se devo fare un solo nome faccio quello della Pisana, quest' anno sono partiti per fare le cose per bene, con una struttura dietro davvero invidiabile, e sono certo che tra 10 giornate saranno molto, molto vicini alla vetta”.

Adesso si riparte con la Coppa Italia, poi le sfide contro Alatri Bet, Casalotti, Canarini e Swamlab (tre delle più in forma del torneo più la sfida ai campioni in carica). Come sta la squadra? Credi che la sosta possa aver rappresentato un freno per voi o è stata importante per recuperare energie?

“Adesso pensiamo a ricaricare le pile, con i ragazzi siamo stati insieme per la fine dell'anno e abbiamo passato una serata fantastica. Ci sentiamo quotidianamente, tutti sappiamo che non abbiamo fatto ancora nulla. Anzi, questa pressione che ci mettono la rispediremo ai mittenti, a chi deve vincere. Noi non abbiamo l’obbligo di vincere ma lo vogliamo fortemente. Conosciamo il nostro valore, sappiamo cosa vogliamo, e sappiamo cosa dobbiamo fare per rimanere dove stiamo ora il più a lungo possibile. Primi in classifica o ultimi il nostro atteggiamento sarà sempre lo stesso, quello di una squadra che ogni volta che scende in campo sa di portare addosso i colori, lo stemma, il nome, della storia di questa città.”